Quante volte ti sarà capitato di leggere il questionario pre-donazione e pensare “Ma quanto è lungo!“, oppure di compilarlo distrattamente pensando “… vabbé è quello che compilo sempre!“. Sono reazioni naturali ma ricorda che è importante metterci tutta la tua attenzione e l’onestà: i malati sono fragili, hanno le difese immunitarie basse. Qualunque virus o batterio che un fisico in forma come il tuo affronta con gli anticorpi specifici, in un organismo debilitato può causare complicazioni importanti. Lo stesso vale per il colloquio con il medico: ti farà domande delicate, intime, dirette… Ricorda che il suo ruolo non è mai giudicarti ma valutare se la tua situazione è compatibile con la donazione. Fidati di lui o di lei, sii onesto e preciso. Ricorda che più sei chiaro più sei protetto anche tu! Essere donatori oggi è più difficile di un tempo: più cose sappiamo sul sangue, più cose dobbiamo cercare negli esami periodici a cui ti sottoponiamo. Più cresce la mobilità dei cittadini, maggiore è la possibilità di entrare in contatto con virus fino a poco tempo fa a noi sconosciuti. In poche parole, diventare donatori non è facile: ma una volta che lo si diventa è importantissimo restarlo nel tempo, anche – se necessario – autosospendendosi in alcuni periodi della vita per poi ricominciare. Per questo, anche quando ti sospendiamo temporaneamente o definitivamente, non viverla come una punizione! Questo non ti esclude da Avis! La tua testimonianza, il tuo tempo speso a dare una mano nell’associazione, la tua opera di persuasione nella ricerca di nuovi aspiranti donatori sono altrettanto importanti. Per approfondire puoi leggere Le bugie del donatore onesto: considerazioni di un medico

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