La diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) costituisce uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo, sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le MST hanno un’incidenza annua di 500 milioni di casi. Il numero risulta ancora più allarmante se si tiene in considerazione che, sono molti i casi in cui queste malattie non vengono diagnosticate e/o segnalate. (Fonte: dati OMS)
Per quanto riguarda il nostro Paese, sono 96.752 i nuovi casi di infezioni sessualmente trasmesse tra il gennaio 1991 e il dicembre 2012 dal sistema di sorveglianza italiano basato su centri clinici specializzati e laboratori di microbiologia, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Va sottolineato il fatto che il numero di MST è nettamente sottostimato e che solo una parte minoritaria di infezioni vengono segnalate. Dati maggiormente attendibili riguardano l’infezione HIV. In questo caso, infatti, il Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, documenta come in Italia ci siano stati 67.248 casi di Aids dall’inizio dell’epidemia, con più di 43.000 decessi. In Emilia-R0magna, tra 1984 e il 2014, le strutture sanitarie regionali hanno notificato 7.049 casi di Aids, mentre i malati di Aids residenti in regione sono pari a 6.433.
Quali tipologie di MST
Alle malattie sessualmente trasmissibili definite “classiche” (Sifilide, Gonorrea, Ulcera venerea e Linfogranuloma venereo) si aggiungono altre patologie definite MST di seconda generazione: Herpes Simplex anogenitale, Infezione da HPV, HBV, HAV, HIV, Infezione da C.Trachomatis, Infezione da trichomonas genitalis, Vaginosi batteriche, Candidosi genitale e Mollusco contagioso.
Le MST di seconda generazione rivestono una notevole importanza epidemiologica perché spesso hanno caratteristiche comuni: asintomaticità, lunga latenza, lunga infettività, elevate recidività e legami con processi cancerogeni.
Dunque la prevenzione primaria è fondamentale. Essa favorisce la riduzione della probabilità di esposizione all’agente patogeno.
La prevenzione contro le MST
Le principali regole da tenere presenti possono essere così riassunte:
• EVITARE RAPPORTI SESSUALI OCCASIONALI
• CONOSCERE LO STATO DI SALUTE DEL PARTNER
• FARE USO DEL PRESERVATIVO
• MANTENERE UNA CORRETA IGIENE PERSONALE
La prevenzione primaria si realizza efficacemente attraverso i seguenti punti:
• EDUCAZIONE ALLA SALUTE SESSUALE
• INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE E GRUPPI A RISCHIO
• COUNSELING MIRATO ALL’ADOLESCENTE
• VACCINI
La prevenzione secondaria è finalizzata alla riduzione dell’infezione fornendo cure e terapie “evidence based” limitando così la trasmissione dell’infezione. Infine, la prevenzione terziaria consente di ridurre il rischio di complicanze e sequele.
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