Mi piacerebbe donare sangue e plasma ma non ho tempo perché lavoro. Come posso fare per non perdere la retribuzione?
Per tutti i lavoratori dipendenti assunti con qualsiasi tipo di contratto, (a termine o a tempo indeterminato, part- time o full-time, indipendentemente dal tipo di lavoro e dal tipo di qualifica) e che sono assicurati con l’INPS è previsto il diritto a una giornata di riposo e al mantenimento della retribuzione per le ore non lavorate nella giornata di donazione. La giornata di riposo è una prescrizione medico-sanitaria, stabilita per permettere il recupero psicofisico conseguente la donazione, non un diritto sancito espressamente dallo Statuto dei lavoratori, quindi è importante conoscere bene le modalità di richiesta del permesso e avvisare per tempo e correttamente il proprio datore di lavoro.
di Cristiano Colelli
Come faccio ad ottenere il permesso retribuito per la donazione?
Per poter richiedere il giorno di permesso senza perdere la retribuzione, occorre seguire questi passi:
- Comunicare al datore di lavoro con un ragionevole preavviso il giorno in cui hai prenotato la donazione (la durata del preavviso è generalmente indicata nel contratto collettivo di riferimento applicato);
- Donare in una delle strutture riconosciute e autorizzate dal Ministero della Sanità;
- Il giorno di rientro al lavoro, presentare il certificato medico in cui devono essere indicati – oltre ai tuoi dati anagrafici – anche la sede in cui hai donato.
E se il mio datore di lavoro non mi dà il permesso?
Il tuo datore di lavoro non ha ragione di opporsi alla tua richiesta: per la giornata di riposo conseguente la donazione, dovrà semplicemente anticipare la retribuzione e chiedere il rimborso all’INPS presentando la relativa documentazione. È infatti l’Ente previdenziale che si fa carico del rimborso per la donazione.
Se il tuo datore di lavoro ha ancora dubbi, spiegagli bene le tue motivazioni: donare sangue riguarda la salute di tutti, anche la sua. Vedrai che capirà e sarà contento del tuo gesto.
Cosa succede se il giorno in cui ho prenotato non sono idoneo a donare?
Qualora il giorno in cui hai scelto di donare dovessi risultare non idoneo, ad esempio per l’emoglobina bassa, ti spetterà comunque la retribuzione per le ore non lavorate. Esattamente come quando vai a fare una visita medica e richiedi il certificato per il datore di lavoro. Per questa ragione sarebbe importante chiedere il permesso dal momento in cui ti rechi effettivamente a donare: le ore non lavorate precedenti alla donazione che non dovesse andare a buon fine non sarebbero infatti, a norma di legge, riconosciute.
Se dono il pomeriggio, come si calcola la giornata di riposo?
La giornata di riposo si calcola in 24 ore che decorrono dal momento in cui ti sei assentato dal lavoro per effettuare la donazione, o dalle indicazioni presenti sul certificato rilasciato dal centro prelievo, se sai andato a donare direttamente da casa. Facciamo un paio di esempi: se hai prenotato la donazione per il pomeriggio alle 15.00, la tua giornata di riposo terminerà alle 15.00 del giorno successivo. Se decidi di non presentarti sul posto di lavoro la mattina e la donazione è nel pomeriggio, questa non sarà retribuita e computata nelle ore del giorno di riposo. Infatti – come già detto – se non passi dal posto di lavoro il computo orario inizia da quello indicato sul certificato rilasciato dal centro prelievo.
Naturalmente, come in ogni rapporto umano, parlane con il tuo datore perché possiate organizzarvi diversamente se hai particolari esigenze. È sempre importante concordare preventivamente e chiaramente con i datori di lavoro le modalità del permesso e gli orari di donazione: in questo, la prenotazione obbligatoria facilita nel calcolo dei tempi.
Sulla donazione pomeridiana l’Inps non ha prodotto per ora circolari esplicative, ma ha fornito (nei link a fondo pagina) diverse indicazioni ai datori di lavoro su come indicare le ore nel portale per avere accesso al rimborso delle ore concesse ai lavoratori per la giornata di donazione.
Ho un lavoro autonomo, posso andare quando ho tempo?
Generalmente, i lavoratori autonomi hanno il problema del tempo: poiché la donazione va prenotata in anticipo, può succedere che tu non abbia la certezza di essere libero il girono della donazione programmata. Per questo siamo aperti anche il sabato e la domenica mattina: in questo modo, se il tuo lavoro non ti permette di organizzarti con anticipo, non dovrai rinunciare al tuo gesto di solidarietà!
Quanti permessi per donazione posso chiedere in un anno?
Tanti quante sono le donazioni effettive eseguite in un anno, nel rispetto dei tempi di riposo stabiliti per legge: per il sangue intero sono previste al massimo 4 donazioni annue per gli uomini e le donne in età non fertile, mentre per le donne in età fertile sono massimo due. Alternando sangue intero e plasma le donazioni di quest’ultimo in un anno possono essere al massimo 6 senza differenze tra uomini e donne.
La legge prevede, per la sola donazione di plasma da aferesi un volume minimo di 600 ml, massimo di 700 ml, al netto della soluzione anticoagulante impiegata, con un volume massimo complessivo di 1,5 litri al mese e 12 litri nell’anno.
Naturalmente, ed è bene ricordarlo, al di là della prescrizione dei tempi minimi di legge, la frequenza e la tipologia di donazione sono esclusivamente in capo al medico del centro prelievo, che valuterà sulla base del quadro di salute di ciascun donatore.
Per approfondire:
Avis nazionale
https://www.avis.it/diventa-donatore/tipi-di-donazione/
Testi di legge
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/29/1288Q003/sg
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/05/11/090G0150/sg
https://www.avis.it/wp-content/uploads/2023/06/GU-SG-n_300-del-28-12-2015_SO_069.pdf
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