Le tre principali religioni monoteiste, pur con tutte le differenze, vedono nel dono del sangue un gesto che avvicina gli uomini a Dio. Se ne è parlato a Bologna nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio (sede, non a caso, del Consiglio comunale) in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Avis.
Da una goccia di sangue. Seminario sul dono del sangue nell’esperienza interreligiosa è stata un’occasione per ricordare l’universalità di valori come solidarietà e altruismo: gli stessi di cui ogni fede è portatrice, gli stessi che hanno determinato la nascita, la crescita e il forte radicamento di Avis sul territorio.
A salutare gli ospiti Maurizio Pirazzoli, presidente di Avis Emilia-Romagna che ha introdotto la serata ricordando quanto un gesto dal profondo valore civico porti in sé giocoforza anche un valore spirituale. Regalare parte della propria salute non può essere altro che un atto di compassione e generosità disinteressata. A portare il saluto dell’Amministrazione comunale era presente Maria Caterina Manca, presidente della Commissione consiliare Sanità che ha sottolineato l’importanza di un dialogo che riesca a conciliare valori universali propri delle confessioni religiose con i temi della salute.
Moderatore dell’incontro Enrico Bertoni, Direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro che con una cultura di raro spessore ha dialogato con Luciano Caro, Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne, Yusuf ‘Abd al-Azim Pisano, Responsabile delle attività della Comunità Religiosa Islamica Italiana per l’Emilia-Romagna e Stefano Ottani, Priore della Collegiata di Santa Maria Maggiore a Bologna.
L’incontro ha evidenziato come le somiglianze siano maggiori delle differenze all’interno dell’esperienza religiosa cattolica, musulmana ed ebraica, e come il sangue sia elemento simbolico profondo e antichissimo nelle tradizioni di tutte e tre le religioni. Proponiamo, qui di seguito, le clip video degli interventi di ogni relatore.
La capacità di donare gratuitamente è ciò che ci distingue dagli animali, i quali seguono esclusivamente l’istinto. Per questo donare il sangue gratuitamente è una delle cose che più ci fa somigliare a Dio.
Mons. Stefano Ottani
La tradizione islamica ricorda che è Dio che dà ad ognuno con l’obbligo della condivisione. Nell’ambito sociale e spirituale tra tutti i credenti. Ecco lì il dono: qualcosa che va necessariamente condiviso.
Yusuf ‘Abd al-Azim Pisano
A un ebreo non è permesso mangiare sangue, io non posso nemmeno deglutirlo se sto facendo un intervento odontoiatrico. È invece incoraggiato il dono del sangue, come fonte di vita e vicinanza con Dio.
Rav. Luciano Caro
Queste tradizioni religiose non distinguono tra laici e credenti ma tra credenti e idolatri. Il dono ci avvicina a Dio e ci ricorda che non possediamo la nostra esistenza, che non ci appartiene ma che dobbiamo prendercene cura.
Enrico Bertoni
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