ESAMI SIEROLOGICI : cosa rilevano i test sierologici dei donatori di sangue sulle malattie infettive. Ricordate però che è fondamentale sentire il parere di un medico e non interpretare da soli le informazioni!

HBsAg
Proteina presente sulla superficie del virus e rilevabile nel sangue in caso di epatite acuta e cronica. È uno dei primi indicatori dell’epatite B acuta e spesso è in grado di identificare persone affette prima della comparsa dei sintomi. Durante il periodo di guarigione non è individuabile nel sangue ed è la principale modalità di diagnosi dell’infezione cronica.

Anti HCV
Anticorpo anti HCV. Permette di stabilire se il soggetto è entrato in contatto con il virus dell’epatite C e se ha quindi sviluppato anticorpi contro il virus, ma non distingue tra malattia pregressa o in atto, aspetto evidenziabile unicamente valutando la presenza o meno del virus nel sangue tramite la ricerca dell’HCV-RNA.

Anti HIV
Anticorpi anti HIV1/2, si sviluppano solo se si entra in contatto con il virus HIV. Se il risultato del test è positivo si è sieropositivi. Gli anticorpi non proteggono l’individuo sieropositivo, ma sono la spia della presenza del virus e della infettività del soggetto.

Sierodiagnosi LUE (Sifilide)
Attualmente i test di base più usati sono la VDRL e il TPHA.

NAT (Nucleic Acid Amplification Test): HIV, HCV, HBV
Il NAT, acronimo di Nucleic Acid Test, è un insieme di tecniche di biologia molecolare con le quali è possibile moltiplicare (amplificare) frammenti anche estremamente piccoli di materiale genetico (DNA o RNA) in modo tale da poterlo identificare e quantificare. È un esame estremamente preciso ed è utile per scoprire la presenza nel sangue del virus dell’epatite C o dell’AIDS anche prima della comparsa dei relativi anticorpi. Stagionalmente può essere fatto ai donatori che hanno viaggiato in alcune province italiane o stati esteri per cercare eventuali positività ad alcuni virus introdotti dalle zanzare, come ad esemipio il West Nile Virus.