Dove va il tuo dono?

Donare sangue o plasma non è solo un gesto generoso: è collocare un dono in una catena precisa che attraversa laboratori, centri trasfusionali, industrie plasmaderivate e ospedali, fino a raggiungere chi ne ha davvero bisogno e garantire le cure adeguate e l’autosufficienza sia nella nostra regione che su tutto il territorio nazionale.

Ti sei mai chiesta o chiesto dove vada il tuo dono, come viene lavorato o dove viene utilizzato? Scopriamolo insieme, perché il sistema trasfusionale italiano funziona anche grazie a te!

Il viaggio della sacca: dalla raccolta ai centri di lavorazione

Quando doni sangue o plasma in una sede Avis, il tuo gesto attiva un percorso dettagliato che ha inizio con la raccolta e prosegue attraverso diverse fasi, ognuna di fondamentale importanza.

Una volta raccolti, sangue e plasma sono inviati ai centri trasfusionali per la lavorazione. Tra i centri regionali un ruolo di particolare importanza è rivestito dall’Officina Trasfusionale di Pievesestina, uno dei più importanti poli in Italia che funge da centro di lavorazione e validazione per l’Area Romagna. Osservamo nel dettaglio cosa succede:

  1. la sacca viene raccolta e consegnata al servizio trasfusionale o sede competente.
  2. Se si tratta di sangue intero, viene scomposto in globuli rossi, piastrine e plasma;
  3. Se invece si tratta di plasma da destinare alla produzione di farmaci plasmaderivati, la sacca può seguire una lavorazione industriale secondo gli accordi interregionali.
  4. dopo la validazione, la sacca o i suoi derivati vengono distribuiti agli ospedali o ad altri reparti clinici, regionali o nazionali, per l’utilizzo;
  5. nel caso di scambi interregionali, la sacca può anche attraversare confini regionali, entro il quadro della compensazione e solidarietà nazionale coordinata dal Centro Nazionale Sangue (CNS).

In sintesi: la donazione parte da te, passa per il centro trasfusionale/hub, viene lavorata, trasformata e validata e infine arriva a chi ne ha più bisogno.

Perché gli accordi interregionali sono fondamentali

Non basta raccogliere donazioni: è necessario che il sistema sia organizzato, coordinato e integrato a livello nazionale.

La Regione Emilia-Romagna infatti, con il ruolo di capofila del RIPP (Raggruppamento Interregionale Plasma e Plasmaderivati), è entrata in accordi con altre regioni per garantire la produzione e la disponibilità di plasmaderivati su tutto il territorio nazionale. Grazie a questo accordo, le regioni aderenti hanno il diritto di proprietà sul plasma inviato alla lavorazione. Questo significa che la tua donazione nella nostra regione può diventare un farmaco salvavita che arriva anche fuori regione, contribuendo all’autosufficienza nazionale. Inoltre, la rete trasfusionale regionale prevede strutture di coordinamento e un sistema “hub-spoke” per garantire flussi efficienti e rapidi tra centri trasfusionali, raccolta e utilizzo. Quindi, donando qui, partecipi a una rete che va oltre i confini locali.

Il tuo dono oggi equivale a cure domani

Ogni visita di idoneità, ogni prenotazione e ogni donazione effettuata è una promessa generale di cura, in questo modo:

  • permetti che il tuo dono sia usato al momento giusto e senza sprechi;
  • contribuisci a una rete che funziona anche nei periodi difficili;
  • rinforzi l’autosufficienza regionale e la solidarietà nazionale;
  • aiuti a garantire che ogni paziente possa ricevere sangue, plasma o farmaci plasmaderivati nel momento del bisogno.

In Emilia-Romagna, grazie alla partecipazione attiva delle sezioni Avis, delle strutture sanitarie e dei donatori, la rete trasfusionale è efficiente, solidale e pronta. E il tuo dono? Va lontano e arriva sempre dove necessario.

Per altri dubbi o curiosità sulla donazione di sangue, plasma o su altre tipologie di donazione, visita le nostre pagine dedicate: