Gli auguri e una riflessione del presidente regionale sull'anno appena concluso

Il 2023 è stato un anno complicato: pensavamo di poter prendere un po’ di fiato dopo la pandemia, è arrivata l’alluvione che ha messo in ginocchio una parte del nostro meraviglioso e operoso territorio. Un evento eccezionale, vero, ma che dovremo abituarci a considerare sempre meno eccezionale. Non è stata una “sfortuna” ma la conseguenza del cambiamento climatico che anche noi, con la forza e la tenacia delle volontarie e dei volontari, abbiamo gestito tutti insieme nell’emergenza. 

Ma si richiede un nuovo sguardo, un nuovo approccio al territorio, e poiché non esiste salute umana senza salute del Pianeta, faremo la nostra parte anche questa volta, con i nostri comportamenti e con la nostra capacità di essere un esempio virtuoso sui nostri territori: da Rimini a Piacenza.  

Stiamo lavorando per avere la possibilità di raccogliere più plasma, un farmaco strategico e salvavita di cui avremo sempre più bisogno. Lavoriamo per di tenere aperte le sedi più a lungo e facilitare i donatori nelle giornate di raccolta e nelle visite di idoneità. Lavoriamo per formare il nostro personale, i volontari, i ragazzi del Servizio civile e garantire sempre più confort e mantenere gli alti standard di sicurezza a cui i nostri donatori sono abituati. 

Gli ammalati aspettano il nostro dono ogni giorno, non smetterò mai di ricordarlo. Noi crediamo in una sanità universale e inclusiva dove ciascuno fa la sua parte gratuitamente, anonimamente e volontariamente. Perché solo così avremo una società serena, che sa di poter contare sull’aiuto e la solidarietà di tutti. Altrimenti avremo una società spaventata e insicura, dove nessuno si sente a suo agio. Il modello di Avis è un altro, e continueremo a proporlo e a percorrerlo anche nel prossimo anno.

Come sempre voglio rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le attiviste e gli attivisti, al personale sanitario, ai volontari al centralino, al personale e ai collaboratori delle sedi, alle ragazze e ai ragazzi del Servizio civile e in generale a tutti i coloro che all’Avis donano – oltre al sangue e al plasma – tempo, inventiva, passione. E un pensiero va alle vittime di questi tanti, troppi conflitti nel mondo: donare è anche una voce forte che si leva contro la guerra, perché il sangue si dona, non si versa.

Buone Feste a tutte e tutti,
Maurizio Pirazzoli