La casa dei Donatori di Sangue di Bologna ha ospitato, lo scorso 4 maggio, la 48a Assemblea dei delegati, giunti da ogni parte della Regione. Molto il lavoro da fare: approvare le modifiche al nuovo Statuto nazionale, confrontarsi sulla recente Legge di riforma del Terzo settore, mettere a punto le linee guida per la redazione del Bilancio sociale.
I lavori si sono svolti in un clima sereno e collaborativo, le decisioni prese all’unanimità dall’Assemblea e le sfide che attendono l’Associazione nei prossimi mesi ribadite: un impulso alla raccolta di plasma, l’attivazione del nuovo Gestionale unico per la raccolta, gli adempimenti per la Legge sulla Privacy e le nuove strategie per far crescere la base dei donatori anonimi, volontari e non remunerati. Molti gli ospiti istituzionali che hanno voluto portare un saluto alle delegate e ai delegati di Avis. Riportiamo qui di seguito una sintesi degli interventi, e le conclusioni del presidente Maurizio Pirazzoli.
Provengo dal mondo universitario, anche se ora sono prestata alla politica, ed il mio vicino di stanza all’Università era il prof. Cartocci, il quale ha studiato il capitale sociale e nei suoi studi ha inserito, come indicatore, il numero dei donatori di sangue, per l’analisi del sociale. Questo per sottolineare l’importanza di quello che l’associazione fa e di coloro che donano il sangue. Non parliamo più di stato sociale,che dice ai cittadini e alle associazioni cosa devono fare, parliamo di società del welfare e cioè cittadini che si occupano di beni comuni. La Regione ha lavorato molto sulla Riforma del terzo settore, alcuni aspetti possono essere migliorati, ma questa legge quadro è molto importante.Vi ringrazio per lo straordinario lavoro che fate.
Per me è importante essere qui oggi, la vostra forza deve essere di stimolo, di insegnamento, di volontà a procedere in maniera etica nella vostra mission, che è garantire ai pazienti il farmaco salvavita che viene dal sangue prelevato ai donatori che con grande bontà si prestano a questo gesto straordinario. La Regione vuole lavorare e programmare insieme al mondo del volontariato, che è una parte ineludibile, e che non si vuole escludere. Il confronto deve essere sincero, su dati oggettivi, non inquinato da esigenze specifiche di qualcuno ma tenendo conto della qualità e sicurezza del servizio, che si vuole offrire in tutta la Regione.
Vorrei presentarvi i dati di raccolta sangue e plasma del 2018. Inizio partendo dagli ultimi 11 anni: raffronto e rapporto tra le unità raccolte e quelle trasfuse. Siamo autosufficienti in regione per globuli rossi e abbiamo anche una riserva per aiutare altre regioni in difficoltà. L’indice di donazione in rapporto alla popolazione è molto positivo e ci ha permesso anche di contribuire all’autosufficienza nazionale e di aiutare la Campania. Oggi le nuove richieste cliniche sono di avere più plasma perché da questo otteniamo anche le proteine della coagulazione. Nel tempo avremo sempre più bisogno di plasma. Grazie a tutti voi per la collaborazione e il supporto quotidiano, e per i progetti comuni in fase di avvio, che richiedono ancora più sinergia e impegno.
Porto i saluti del presidente regionale Michele Di Foggia, e vi ringrazio per l’invito. L’intervento introduttivo del Presidente Pirazzoli ha toccato tutti i punti importanti, non avrei nulla da aggiungere, mi ha colpito molto la parte conclusiva che evidenza l’impegno e l’entusiasmo per quello che si fa. Quello che posso aggiungere è che bisogna continuare a lavorare anche perché in Italia le condizioni sono molto diverse tra regione e regione. Grazie ancora e buon lavoro.
Admo e Avis collaborano ormai quotidianamente, nei luoghi associativi, nelle scuole, nelle università. Perché lo facciamo? Perché proprio stamattina ho ricevuto un messaggio di Giulia che è in attesa di trapianto: questo è il motivo per cui lo facciamo, per i messaggi che riceviamo quotidianamente, per le famiglie che ci ringraziano per quello che facciamo, per dare una speranza a tutti coloro che necessitano del trapianto. Questa collaborazione, che ha comportato uno sforzo notevole per le associazioni coinvolte, ha portato dei risultati molto positivi e di questo siamo molto soddisfati. Ci battiamo a livello nazionale per portare avanti il registro dei donatori sul modello di quello regionale grazie al quale, nel 2018, abbiamo avuto 40 donazioni effettive. 40 vite che possono tornare a sognare.
Continueremo ad affrontare in rete e in condivisione i problemi che superano la dimensione provinciale e con più forza possono essere affrontati assieme. Rafforzeremo le relazioni con Regione e CRS, con le Avis Regionali (abbiamo recentemente approvato il gemellaggio con Avis Sardegna, che si aggiunge a quello con Avis Calabria) e con le altre associazioni del dono. In una parola, continueremo a fare Avis. Perché per quanto fare Avis sia impegnativo, sottraendo tutto il nostro tempo libero, per quanto la stanchezza e il peso delle responsabilità a volte prendano il sopravvento, noi siamo fatti così, per noi l’Avis viene prima. È così che pratichiamo la solidarietà, esercitiamo la partecipazione, costruiamo la democrazia. E vogliamo che le nostre comunità siano forti, coese, inclusive e solidali.
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