Gli auguri e i progetti di Avis Emilia-Romagna per il 2018 nelle parole del Presidente Maurizio Pirazzoli.
Ho preso molto seriamente l’impegno alla Presidenza di Avis Emilia-Romagna. Innanzitutto ho cercato, nei limiti delle possibilità e dei tanti impegni, di rispondere positivamente agli inviti che mi sono stati rivolti dalle varie Avis provinciali e comunali. Avis si fa sui territori e l’aver girato tanto per toccare con mano i bisogni e le aspettative delle sedi locali da un lato mi ha confermato – ma non ce n’era bisogno – la straordinaria bellezza di questa Associazione; dall’altro lato mi ha aiutato a stabilire le priorità di questo mandato.
Poi è stato grande l’impegno per qualificare, attraverso il nostro contributo, all’attività di Avis Nazionale in un momento particolarmente difficile. Mi sono reso conto che le altre sedi guardano con attenzione e grande rispetto ad Avis Emilia-Romagna: siamo, in termini di numeri una forza grande, e in termini di capacità innovativa un punto di riferimento anche a livello nazionale. Per questo dedico e dedicherò molto tempo alle questioni che ci riguardano tutti quanti, come sistema complesso. Autonomi sì, ma coordinati, comunicativi, organizzati e in comunione di intenti: da sud a nord del nostro Paese. A questo sarà necessario dedicare tempo ed energia.
Avis Emilia-Romagna ha la straordinaria capacità di organizzare le attività di chiamata e di raccolta attraverso il generoso, competente e gratuito impegno di volontari che all’associazione dedicano tutto il loro tempo libero, e spesso anche quello non libero. A loro va il mio saluto e la mia gratitudine, con la promessa di un impegno perché il loro lavoro sia supportato da una formazione continua e qualificata, che sia strumento di crescita associativa e personale. A questo stiamo lavorando anche con la Scuola di Alta Formazione di Bertinoro, nostro fiore all’occhiello.
Il 2017 è stato un anno importante nel quale abbiamo portato a casa, in molte province, il rinnovo delle convenzioni con le Aziende Sanitarie Provinciali. Condizione fondamentale per svolgere le nostre azioni in tranquillità e in piena collaborazione con i servizi di Medicina Trasfusionale di riferimento e con il Centro Regionale Sangue. Un traguardo che non deve farci sedere sulle nostre sicurezze: dobbiamo utilizzare le risorse che ci sono state accordate con senso etico e per innovare e offrire servizi e prospettive sempre di qualità e sempre al passo coi tempi. Al servizio di donatori e riceventi, dei ragazzi delle scuole che visitano le nostre sedi e che saranno i donatori di domani, ai ragazzi del Servizio Civile che ci scelgono per fare un’esperienza di volontariato che darà un imprinting alla loro idea di valori, di comunità e di etica del lavoro..
Sono davvero tante le attività sulle quali il Consiglio, l’Esecutivo, le Aree di lavoro e lo staff regionale saranno impegnati nel corso del 2018. Tra queste ne sottolineo due, di particolare rilevanza. Il primo è senza dubbio la necessità di incrementare la raccolta di plasma, preziosissimo emocomponente che, a differenza del sangue intero, non vede la nostra regione ancora autosufficiente. Lanceremo su scala regionale una campagna, che ha già funzionato bene a livello locale su Ravenna, per invertire la tenenza ancora troppo diffusa a pensare che la donazione di plasma sia una donazione di serie B. Non lo è, anzi è strategica per il sistema sangue e sempre più importante alla luce delle attuali evidenze medico-scientifiche. Dobbiamo informare i donatori per contrastare una tendenza pericolosa che prende piede fuori dai confini nazionali: la compravendita del plasma. Noi dell’Avis, invece, crediamo che il diritto alla salute debba sempre poter essere esigibile e per questo stendiamo il braccio, perché il plasma sia sempre gratuito e a disposizione di tutti, e quindi dobbiamo far crescere la raccolta volontaria, anonima e non remunerata anche per il plasma. A nessun ammalato deve mai mancare questo farmaco salvavita.
L’altra sfida importante è quella dell’innovazione e dell’utilizzo delle tecnologie disponibili che ci possono essere di grande aiuto e supporto. Sfida, questa, che non deve spaventare. Già il Gruppo giovani si dota sempre più di strumenti di condivisione del lavoro a distanza, permettendo a persone che vivono lontane di organizzare velocemente eventi e iniziative, scambiare idee e consigli utili anche a livello locale. Ci stiamo dotando di questi strumenti e stiamo offrendo anche alle Avis comunali la possibilità di usufruire di un sito più adatto alle esigenze di comunicazione in rete con quelli provinciali e quello regionale. Stare in rete ci premia e i numeri lo dimostrato: il nostro sito regionale, con le sue 9 articolazioni provinciali, è secondo solo a quello nazionale in termini di visitatori e condivisioni. E vogliamo crescere ancora per garantire correttezza di informazione, precisione e capillarità su tutto il territorio.
Permettetemi di chiudere questo pensiero per l’anno che verrà rivolgendomi ai riceventi del nostro dono: quando i donatori stendono il braccio non stanno donando solo sangue o plasma. Stanno compiendo uno straordinario gesto di solidarietà, di condivisione, di inclusione sociale. Non è cosa da poco, in un momento tanto propenso a forze che invece vogliono erigere muri. In Europa e non solo. Cemento di una comunità è sentirsi parte di essa anche se si è fragili, proprio quando si è fragili, e la comunità ci deve aiutare a trovare la spinta per sentirci più forti, più sicuri, guariti. Guariti dalle malattie ma anche dall’egoismo e dalla paura dell’altro. Perché l’altro – a volte – è uno sconosciuto che ci salva la vita anche se non sa nemmeno chi siamo.
Auguri a tutte e tutti di un sereno Natale e di un fantastico 2018!
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