Il virus DENV, responsabile della comparsa della Febbre Dengue, è arrivato anche in Italia. Di cosa si tratta e perché interessa in modo particolare i donatori

di Fabrizio Di Paola

Cosa comporta la febbre dengue per chi dona:

La diffusione della malattia può avvenire solamente attraverso la puntura di zanzare compatibili con la trasmissione del virus DENV ma, potenzialmente, quest’ultimo può essere trasmesso all’uomo anche attraverso una trasfusione di sangue proveniente da un soggetto che al momento della donazione si trovava nella fase viremica della malattia.

Per questo, i donatori che presentano i sintomi tipici del contagio o che rientrano in Italia dopo aver soggiornato in un’area in cui sono stati riscontrati casi autoctoni di infezione, in occasione della donazione dovranno sottoporsi al test NAT , in modo da poter garantire l’integrità del proprio dono ed evitare di autosospendersi. Infatti, una sospensione temporanea dalla donazione metterebbe a rischio le scorte di emocomponenti, soprattutto in un periodo complicato come quello estivo. Per ogni dubbio o domanda è possibile rivolgersi alla propria sede Avis di riferimento. 

Sul sito web ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità è possibile monitorare gli ultimi aggiornamenti relativi ai casi di arbovirosi riscontrati in Italia.

La Dengue è una malattia infettiva di origine virale particolarmente presente nelle aree endemiche dei paesi tropicali e sub tropicali di Africa, Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e in svariate zone del Pacifico. La malattia tende a manifestarsi durante e dopo la stagione delle piogge ed è causata da un flavivirus trasmesso all’uomo della puntura di zanzare infette, nello specifico Aedes Aegypti e Aedes Albopictus.

La febbre da Dengue è causata da 4 sierotipi del virus DENV molto simili tra loro: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Queste varianti sono in grado di circolare all’interno del sangue della persona infetta per circa 7 giorni dal contagio ed è in questo momento che la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri soggetti.

Non è possibile una trasmissione diretta tra esseri umani.

Considerata di importazione, la malattia si è diffusa a livello mondiale a causa del crescente spostamento di merci e persone tra i diversi territori interessati dal contagio, arrivando a contare fino a 50 milioni di nuovi casi annui. Nell’arco degli ultimi 50 anni la sua incidenza è aumentata di 30 volte, raggiungendo livelli mai visti prima, tanto da essere considerata un pericolo per la salute pubblica globale.

Secondo i dati rilasciati dallo European Centre for Disease Prevention and Control, soltanto nel gennaio 2024 sono stati segnalati in tutto il mondo oltre mezzo milione di nuovi casi di infezione da DENV, con più di 100 decessi correlati. In territorio europeo, nel 2024, non sono stati constatati casi autoctoni di infezione. Nello specifico, per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 sono stati descritti diversi casi d’importazione dovuti a individui provenienti da aree con un elevato rischio di contagio, nonché casi di positività non associabili a viaggi, dai quali è possibile ipotizzare una trasmissione attuata da zanzare autoctone.

La Dengue presenta un periodo d’incubazione di circa 5-8 giorni, seguita da un decorso di 8-11 giorni in cui la febbre si risolve e il paziente tende a guarire spontaneamente, anche se le altro-mialgie e la stanchezza possono persistere per alcune settimane. La fase viremica della malattia si protrae solitamente per 7 giorni a partire dal secondo giorno dopo la puntura della zanzara infetta e perdura fino a 3-5 giorni dall’esordio della sintomatologia clinica.

I sintomi tipici della positività al virus si manifestano negli adulti dopo circa 3-15 giorni dal momento del contagio, mentre, per quanto riguarda i soggetti in età pediatrica, tendono a manifestarsi in maniera subclinica attraverso manifestazioni meno tipiche. I principali sono:

  • febbre, con temperature anche molto elevate;
  • cefalea;
  • dolori osteoarticolari e muscolari;
  • astenia;
  • inappetenza;
  • nausea e vomito;
  • insonnia;
  • diarrea;
  • malessere generale.

Inoltre, nella forma classica della malattia, dopo alcuni giorni dall’esordio clinico tende a comparire un esantema detto “maculo papuloso morbilliforme pruriginoso”, il quale dal tronco si diffonde al volto, agli arti e alle regioni palmo plantari, con associate linfoadenomegalie e epatosplenomegalia.

Per diagnosticare il contagio dal virus DENV è sufficiente individuare la presenza, nel sangue del soggetto a rischio, dell’antigene virale tipico della malattia.

Qualora, nell’arco di sei dall’ultima infezione da Dengue, un soggetto si reinfetti con un sierotipo del virus diverso dal precedente, aumentano in maniera esponenziale le probabilità di incorrere nella forma più grave della malattia, detta emorragica, caratterizzata inizialmente dagli stessi sintomi della forma classica e successivamente dalla comparsa di gravi manifestazioni emorragiche quali:

  • porpora;
  • ecchimosi;
  • epistassi;
  • ematemesi;
  • rettorragia;
  • melena;
  • metrorragia;
  • grave ipotensione.

La Dengue emorragica, che colpisce soprattutto i bambini in quanto ancora privi d’immunità protettiva, se non trattata può condurre al decesso, raggiungendo un tasso di mortalità che sfiora il 20% dei casi di infezione.

Attualmente non esiste un trattamento medico specifico per questa malattia. Per supportare la guarigione è consigliato il riposo assoluto, la somministrazione di liquidi per combattere la disidratazione e l’eventuale utilizzo di farmaci per contenere lo stato febbrile.

La migliore strategia per proteggersi dall’infezione consiste nell’evitare di entrare a contatto con le zanzare che provvedono alla diffusione del virus DENV. Risulta quindi fondamentale l’utilizzo di repellenti e vestiti in grado di difendere dalle punture di insetti, nonché l’impiego di zanzariere e tende. È inoltre consigliato di eliminare i ristagni d’acqua presenti in prossimità delle zone abitate ed effettuare periodicamente campagne di disinfestazione mirata.

Con l’obiettivo di prevenire la diffusione del virus, l’Italia ha deciso, come diversi altri paesi, di attivare controlli negli aeroporti e procedere con la disinfezione di aerei e navi in arrivo dalle zone endemiche.

Inoltre, da ottobre 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato l’utilizzo e il commercio del Qdenga, un vaccino tetravalente vivo attenuato contenente i 4 sierotipi del virus DENV, ideato per la prevenzione della malattia e approvato nel dicembre 2022 anche dalla European Medicine Agency. Il farmaco è somministrabile in adulti, giovani e bambini a partire dai 4 anni di età e la sua scheda vaccinale prevede una doppia somministrazione del prodotto sottocute.

Zanzara Tigre egiziana
  • Aedes Aegypti:

Conosciuta come la “zanzara tigre egiziana”, è il principale vettore degli agenti virali  che causano la Dengue, la Chikungunya, la Febbre gialla, la malattia Zika e altre malattie.

Zanzara Tigre
  • Aedes Albopictus:
Conosciuta come la “zanzara tigre comune”, è in grado di trasmettere nematodi e virus responsabili di malattie come la Febbre gialla, l’encefalite di St. Louis, la Dengue, la Chikungunya e la malattia Zika.

Validazione scientifica a cura del Dott. Marco Libanore

Direttore U.O.C Malattie Infettive

Azienda Ospedaliera – Universitaria Ferrara

(Non ha mai collaborato con aziende farmaceutiche né in Italia né all’estero).

Dott. Marco Libanore