*di Florio Ghinelli
Responsabile Area Sanitaria Avis Emilia-Romagna

La cirrosi epatica è una malattia dovuta ad un’infiammazione cronica che provoca la trasformazione del tessuto epatico in tessuto fibroso: la distruzione e la perdita delle cellule funzionanti impedisce al fegato di svolgere i suoi compiti. Il fegato svolge un ruolo importante nella digestione degli alimenti, nel metabolismo di molti farmaci e nella produzione di proteine quali l’albumina e i fattori della coagulazione. La cirrosi epatica è una malattia molto diffusa nel nostro Paese dove si pone tra le più importanti cause di decesso. Gli agenti responsabili dell’infiammazione epatica sono molteplici e la loro azione deve essere protratta per molto tempo. I fattori più importanti sono rappresentati dai virus (virus B e virus C) e dall’alcool. Meno frequentemente sono responsabili delle lesioni epatiche i farmaci, alcune sostanze chimiche, il sistema immunitario, disturbi metabolici ed ereditari, ostruzioni del flusso venoso del fegato.
Nelle prime fasi della cirrosi i sintomi possono anche essere assenti e la malattia viene individuata con indagini eseguite per altri motivi. Con il progredire della malattia, possono manifestarsi sintomi quali affaticamento, perdita dell’appetito, difficoltà digestive e perdita di peso. Nelle fasi più avanzate possono comparire sintomi importanti e significativi della patologia epatica: ittero, comparsa di liquido in addome, edemi agli arti inferiori, aumento del volume della milza, emorragia digestiva, encefalopatia, malnutrizione e perdita della massa muscolare.
Il sospetto clinico di cirrosi può essere confermato con esami di laboratorio e strumentali. Ricordiamo che molti arrivano alla diagnosi di malattia cronica epatica per il riscontro occasionale di valori elevati delle transaminasi. Altre alterazioni degli esami ematici possono essere: elevazione della bilirubina, riduzione dei fattori della coagulazione, riduzione dei livelli di albumina, riduzione del numero delle piastrine. Tra gli esami strumentali il più importante è rappresentato dall’ecografia: gli strumenti recenti sono in grado di fornire immagini eccezionali. E’ un esame non invasivo, non costoso ma purtroppo ha lo svantaggio di essere completamente esecutore-dipendente, in parole povere la sua validità dipende dall’abilità dell’ecografista. Un esame di secondo livello è rappresentato dalla tomografia assiale computerizzata (TAC), esame da fare esclusivamente su consiglio dell’epatologo ecografista.

La biopsia epatica ha perso molto del suo valore diagnostico e attualmente viene utilizzata per la diagnosi istologica dei noduli epatici; raramente per la diagnosi di cirrosi classica senza complicazioni. Le principali complicanze delle cirrosi possono essere descritte in tre gruppi: insufficienza epatica che porta dalla banale stanchezza al coma epatico; ipertensione con accumulo di liquidi nell’addome, agli arti inferiori, varici esofagee con emorragie digestive; tumore del fegato, in particolare l’epatocarcinoma. Prima di tutto occorre cercare di eliminare la causa che ha provocato la malattia epatica: abolire l’assunzione di bevande alcoliche; trattare con cure specifiche le infezioni da virus B e virus C, e le patologie autoimmuni con cortisonici; trattare il sovraccarico di ferro con salassi periodici.
Ovviamente è importante trattare e cercare di prevenire le complicazioni. Il trapianto di fegato è la terapia migliore per la cirrosi, purtroppo nel nostro paese si riscontra una grave carenza di organi e pertanto le liste d’attesa non sempre permettono di considerare per il trapianto nei pazienti che non siano ancora arrivati allo stadio più grave della malattia. La ricerca medica ha portato a grandi progressi nella terapia della malattia cronica di fegato, fornendoci strumenti idonei per affrontare la patologia e migliorarne la prognosi. Purtroppo non sono disponibili terapie risolutive per cui la lotta alla cirrosi va combattuta soprattutto sul fronte della prevenzione.
Nonostante i notevoli successi ottenuti con la diagnosi precoce della cirrosi epatica, le campagne di sensibilizzazione sui rischi dell’abuso di alcool, la campagna di vaccinazione contro l’epatite B e l’applicazione di misure per impedire la trasmissione parentale di virus epaticici, migliaia di cittadini italiani muoiono di cirrosi epatica e soffrono delle sue gravi ed inevitabili complicazioni.

Florio Ghinelli

*Ghinelli Florio
Laureato in Medicina e Chirurgia a Parma nel 1969, specialista in Medicina Interna, specialista in Malattie Infettive.
Primario dell’Unità Operativa Malattie Infettive Arcispedale S. Anna di Ferrara dal 1985 al 2011.
Presidente AVIS Provinciale Ferrara.
Responsabile Area Sanitari AVIS Regionale E.R.
Vice Presidente AGIRE SOCIALE – C.S.V. Ferrara