Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra donatrice. Il suo punto di vista è quello di molte altre persone, non solo donatori ma anche medici. Il nostro blog vuole essere uno spazio di confronto e discussione e ci sembra naturale ospitare le diverse posizioni. Quella che propone Laura Genuardi è centrata su i pro e i contro del vaccino antinfluenzale per i donatori, mentre il nostro invito a vaccinarsi contro l’infulenza tenta di scongiurare la possibilità che si riduca la disponibilità di sangue per i malati.
Sono Laura, ho 24 anni e mi sto laureando in chimica. Vivo a Ferrara e sono donatrice all’Avis della città. Corro, nuoto e gioco a calcio in una squadra femminile di Ferrara. Faccio volontariato e sono entrata nel mondo della donazione da qualche anno.
La scelta di investire bene quei minuti del mio tempo è stata un’inclinazione naturale, da un lato per via dello sport e di un benessere fisico che reputo fondamentale, dall’altro perché la mia idea di volontariato vero e puro è legata al come quest’ultimo avviene: in anonimato.
Sapere di far del bene rimanendo dietro le quinte ma con la certezza che qualcuno meno fortunato di me ne trarrà beneficio, rende la donazione un gesto incredibilmente emozionante. E’ un po’ come ricevere una busta con dentro un sorriso, senza conoscere il mittente!
Ho letto l’articolo sulla campagna antinfluenzale e mi trovo d’accordo solo in parte con quanto detto.
Il mio “no” alla vaccinazione è influenzato dalla conoscenza che ricavo dal mio percorso universitario e dal fatto che l’influenza mi colpisce davvero raramente, tanto che per quella sporadica volta preferisco che faccia il suo breve corso virale.
Il motivo sostanziale del “no” è legato alla probabile mutazione del virus, cosa che accade tranquillamente: se il virus muta durante la stagione, la protezione fornita dal vaccino è nettamente in calo e dunque quasi inefficiente.
Avere un vaccino efficace vorrebbe dire paradossalmente avere un vaccino contenente tutti i ceppi, non solo quelli più diffusi. In più, l’influenza è causata anche da una miriade di agenti infettivi, dai quali il vaccino non ci protegge per ovvi motivi.
Queste considerazioni vanno bene, però, per chi come me si difende bene dall’influenza. Nel caso di soggetti a rischio, quali ad esempio gli anziani, propendo per il “sì” alla vaccinazione. Semplicemente perché ciò che nel mio caso sarebbe solo una leggera influenza, per un anziano potrebbe essere qualcosa di più acuto.
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