*di Florio Ghinelli
Responsabile Sanitario AVIS Emilia-Romagna

L’influenza è una malattia infettiva causata da virus che si manifesta con sintomi caratteristici: febbre, mal di testa, mal di gola, raffreddore, tosse e dolori muscolari. E’ causata da più di duecento ceppi e specie virali che determinano sintomi tipici ma non specifici per singolo agente. Questi virus cambiano continuamente, così ogni anno il ceppo virale predominante in circolazione è diverso da quello degli anni precedenti. Ci sono 3 tipi di virus da influenza: A, B e C. La maggior parte delle epidemie è causata da virus di tipo A.

La formazione di nuovi virus dell’influenza è legata ad un ciclo annuale di cambiamento ed adattamento del virus che passa dalle riserve animali (anatre ed oche) all’uomo. Questo avviene, con tutta probabilità, nelle pianure della Cina meridionale, dove la concentrazione di uomini ed animali è altissima e le condizioni climatiche ed ambientali sono favorevoli alla trasmissione virale. Quando la circolazione virale è alta si parla di epidemia, se invece è altissima con una notevole velocità di propagazione in tutto il mondo, si parla di pandemia.
Le pandemie si presentano circa ogni 30-40 anni con un impatto devastante sulla salute dei cittadini e sulla società. L’intervallo di tempo è imprevedibile.

Nel secolo scorso sono avvenute:

  • nel 1918: Spagnola, sottotipo H1N1 con almeno 20 milioni di decessi;
  • nel 1957: Asiatica, sottotipo H2N2;
  • nel 1968: Hong-Kong, sottotipo H3N2.

La frequenza con cui insorgono casi di influenza, pur essendo assai diversa da epidemia a epidemia, si aggira per lo più intorno al 10-20% della popolazione generale. I più colpiti sono i bambini nella fascia di età tra 0 e 14 anni, i meno colpiti gli adulti oltre i 65 anni, perché sottoposti a vaccinazione nel 75-80% dei casi.
Durante le pandemia l’incidenza può raggiungere anche il 50% della popolazione generale.
L’incidenza di quest’ultimo periodo invernale è stata quasi il doppio degli ultimi anni.
L’impatto dell’influenza sulle donazioni di sangue può essere uno dei fattori impliciti della diminuzione della raccolta che si è verificata nella nostra regione nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno. Quattro anni fa abbiamo ottenuto l’inserimento dei donatori di sangue nell’elenco dei soggetti socialmente utili ai quali è offerta gratuitamente la somministrazione del vaccino antinfluenzale. Purtroppo l’adesione alla campagna vaccinale è stata molto scarsa, nella nostra regione sono stati vaccinati solo 2.000 donatori, in una provincia al massimo il 5% dei donatori attivi. La percentuale dei soggetti vaccinati è troppo bassa, è completamente insufficiente per affrontare in modo positivo una deprecata insorgenza di pandemia. Se dovesse essere colpita un’alta percentuale di persone (40-50%) fra cui anche donatori, il rischio che possa verificarsi una carenza di sangue sarà reale con una ripercussione gravissima sul Servizio Sanitario. E’ quindi indispensabile raggiungere una percentuale molto alta di donatori vaccinati.
La bassissima incidenza dell’influenza nei soggetti oltre i 65 anni e l’assenza di segnalazioni di effetti collaterali gravi sta a dimostrare l’efficacia e la sicurezza del vaccino antinfluenzale.

Grafico dell'incidenza dell'influenza tra il 2004 e il 2011

Florio Ghinelli

*Ghinelli Florio
Laureato in Medicina e Chirurgia a Parma nel 1969, specialista in Medicina Interna, specialista in Malattie Infettive.
Primario dell’Unità Operativa Malattie Infettive Arcispedale S. Anna di Ferrara dal 1985 al 2011.
Presidente AVIS Provinciale Ferrara.
Responsabile Area Sanitari AVIS Regionale E.R.
Vice Presidente AGIRE SOCIALE – C.S.V. Ferrara