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Laura Fogli

L’abbiamo incontrata alla conferenza stampa di presentazione della Run Tune Up 2011 in qualità di responsabile tecnico del tracciato della mezza maratona di Bologna: è Laura Fogli, comacchiese doc, come lei stessa si definisce, due volte vice-campionessa europea, allenatrice e personal trainer. E non solo: arrivata sesta nella maratona alle Olimpiadi di Seoul del 1988, ha stabilito il primato italiano con un tempo di 2:27:49 e si è classificata nona ai giochi olimpici di Los Angeles del 1984. Oggi è una commentatrice sportiva autorevole e anche l’allenatrice di un podista d’eccezione come Gianni Morandi.

La sua carriera sportiva con la maglia azzurra è stata lunga: già trentottenne, ha portato a casa il ventiquattresimo posto nella maratona ai Campionati di atletica leggera di Atene del 1997. E’ stato difficile ritirarsi dalla scena?
Direi di no, ho smesso di gareggiare ma mai di correre, non ho appeso le scarpe al chiodo e non potrei mai farlo. Corro ogni giorno e quando non posso farlo devo trovare una scusa con me stessa per giustificarmi. Ne ho bisogno, credo che praticare lo sport significhi instaurare un rapporto sano con il proprio corpo, non soltanto in senso fisico, ovviamente chi fa sport protegge la sua salute. Intendo proprio un rapporto sano dal punto di vista psicologico, è una cosa che ti tiene in equilibrio e ti fa sentire bene. Credo che questo sia particolarmente vero per una donna.

A proposito di questo, essere maratoneta è stato un problema per lei, in quanto donna?
Al tempo in cui ho iniziato io direi di sì, per le donne era più dura, eravamo poche e i nostri sforzi non venivano spesso riconosciuti e non era un atteggiamento solo italiano. Basti pensare che nei programmi internazionali prima del 1982 la gara più lunga era i 3000 metri… Oggi le cose sono migliori e le donne diventano sempre di più protagoniste della maratona. Alla Run Tune Up sono iscritte moltissime donne, quest’anno abbiamo raggiunto lo stesso numero di partecipanti dello scorso anno ed è una vera soddisfazione.

In qualità di allenatrice, cosa direbbe ad una persona per convincerla a intraprendere questo sport?
In realtà credo che la passione per la corsa debba già esserci, non si può altrimenti motivare nessuno. Però credo che correre sia sinonimo di libertà. Ci sei solo tu, e la strada. E poi è uno sport davvero economico: basta una maglietta e un paio di pantaloni, che nemmeno devono essere nuovi o di marca! Nessun impianto sportivo, nessuna condizione climatica necessaria… chiunque può correre, e può farlo sempre. Direi che è proprio uno sport democratico!