Negli ultimi anni in Italia si sono presentate infezioni virali, tipicamente tropicali, in modo particolare nella nostra regione. Gli esperti del CDC europeo (European Centre for Disease Prevention and Control) ci fanno notare che il nostro è diventato un paese tropicale e non ce ne siamo resi conto. Questi signori raramente sbagliano, sarà pertanto opportuno non sottovalutare i loro consigli. Nel 2007 un signore proveniente dalla regione di Kerala, in fase acuta di infezione da Chikungunya, arriva a Castiglione di Cervia. Il 4 luglio 2007 si segnala il primo caso autoctono, mentre l’ultimo caso viene segnalato il 28 settembre 2007. Contraggono il virus 217 persone di cui 163 a Castiglione di Cervia e Ravenna, 19 a Cervia, 9 a Ravenna, 15 a Cesena, 5 a Bologna e 6 a Rimini.
La malattia si presenta con febbre elevata, dolori violenti alle articolazioni, (febbre “spaccaossa”); la fase acuta regredisce dopo 8-10 giorni, in alcuni casi (circa il 5%) i sintomi articolari si presentano ancora dopo 3 anni. Per questa malattia non esistono terapie antivirali specifiche e il virus di norma viene trasmesso all’uomo con la puntura della zanzara tigre o tramite la trasfusione di sangue, motivo per cui tutte le sacche di sangue raccolte vengono sottoposte all’esame specifico in PCR per il virus Chikungunya. Nel settembre del 2007, in tutta la Romagna sono state sospese le donazioni di sangue, poiché il numero di infezioni aveva superato il limite di allarme. Sempre per il detto che non bisogna mai farsi mancare niente, nella nostra regione esplode il problema West Nile Virus. L’allarme viene dato dai veterinari, che diagnosticano la malattia in alcuni allevamenti di cavalli a Ferrara. Tutte le meningoencefaliti umane a liquor limpido vengono sottoposte alla ricerca del Virus West Nile e la ricerca viene eseguita presso il laboratorio di virologia dell’Ospedale Sant’Orsola.
La meningoencefalite è una grave malattia con una mortalità elevata (20-30%), è una complicanza dell’infezione virale che si presenta in pazienti anziani con patologie croniche gravi. Non esiste una terapia antivirale specifica; gruppi di studio internazionali hanno evidenziato scarsa efficacia della terapia con interferone; maggiori speranze ha mostrato la terapia con immunoglobuline specifiche. Vengono diagnosticate 2 meningoencefaliti da West Nile Virus nel 2008 e 5 nel 2009 a Ferrara, una a Bologna, una a Modena, una a Reggio Emilia, 5 a Rovigo, una a Venezia e una a Mantova. Nel 2010 non viene segnalato alcun caso di meningoencefalite. A Ferrara, già dal 2008, i donatori sono stati sottoposti alla ricerca di anticorpi (IgG) antiWest Nile Virus: è risultato positivo lo 0,67% dei testati. 68 donatori eseguono la donazione in plasmaferesi per fornire il plasma per produrre le immunoglobuline anti West Nile Virus. Sono stati controllati anche i donatori di Bologna, Modena e Reggio Emilia, i positivi entreranno nel programma di produzione di immunoglobuline. Un anno fa il plasma dei donatori di Ferrara è stato somministrato, con esito positivo, ad una giovane paziente sottoposta a trapianto di fegato in quanto, purtroppo, l’organo trapiantato era stato prelevato ad una paziente con infezione da Virus West Nile.
Due mesi fa il plasma è stato inviato a Rovigo per una paziente che aveva contratto l’infezione in Romania. Perché queste infezioni in Emilia Romagna? Il Delta del Po è da considerasi uno “zanzarificio” che produce una quantità eccezionale di zanzare, in particolare zanzara tigre e culex. Sempre nel Delta arrivano gli uccelli migratori provenienti dai Newsletter febbraio 2011 Regionale Emilia-Romagna ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE 49 4 paesi dove molte infezioni virali sono endemiche. Dobbiamo quindi tenere alta l’attenzione anche su altre infezioni virali come il dengue, l’usutu, e anche su infezioni non virali come la malaria, che potrebbero ricomparire nella nostra regione. Sulle nostre spiagge esiste la zanzara, esistono sicuramente soggetti provenienti da aree malariche che hanno avuto o hanno malaria in atto, esiste la temperatura idonea. Quindi è statisticamente ipotizzabile che una zanzara possa vivere almeno dieci giorni (tempo necessario perché si compia il ciclo completo del parassita per essere contagiante) e dopo aver punto un ammalato di malaria pungere poi, infettandolo, un’altra persona.
Tra tutte queste paure però, nella nostra regione abbiamo una situazione che ci rincuora: il servizio di prevenzione veterinario e sanitario funziona in modo eccellente.
Ricordiamo che la zanzara tigre (responsabile della Chikungunya) punge di giorno e la zanzara Culex (responsabile del West Nile) punge di notte.
Florio Ghinelli AVIS Emilia-Romagna
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